«Affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali e delle forme della confessione per una verifica della consuetudine in atto»: così scrive l’Arcivescovo nella lettera per questo tempo liturgico e per quello di Pasqua.
Come anticipato nella Proposta pastorale «Infonda Dio sapienza nel cuore», dopo la lettera per l’inizio dell’anno pastorale e la lettera per l’Avvento, è stata pubblicata la lettera dell’Arcivescovo per il tempo di Quaresima e di Pasqua, dal titolo Celebriamo una Pasqua nuova. Il mistero della Pasqua del Signore .
«Nell’anno 2021 vorremmo che la celebrazione della Pasqua non fosse solo una replica di abitudini acquisite: chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua, ma piuttosto di celebrare una Pasqua nuova. Per offrire un contributo e per incoraggiare una riflessione comunitaria, in questa Quaresima propongo di svolgere il tema della “correzione” e di affrontare in ogni comunità il tema dei percorsi penitenziali per una verifica della consuetudine in atto.
Tre sono i passaggi della riflessione dell’Arcivescovo:
- “La Correzione” – ci propone di riflettere sul tema della correzione nella nostra vita cristiana.
- Intanto è Dio che ci corregge. “Riconosci dunque in cuor tuoi, come un uomo corregge il figlio, così il Signore, tuo Dio, corregge te!”
- La correzione nella comunità cristiana.
La correzione nella chiesa è forma di carità e preziosa: forma importante della relazione educativa: il Vescovo si augura che nella comunità ci siano fratelli e sorelle capaci di correzione, nella franchezza e benevolenza. - Le resistenze
La Quaresima è tempo opportuno per dare un nome alle nostre resistenze e superarle.
- Percorsi penitenziali
Alcuni passaggi della celebrazione eucaristica (es. l’atto penitenziale.. lo scambio della pace.. il digiuno.. la carità.. la preghiera personale..).
Riscoprire il sacramento della Penitenza, anche nella forma comunitaria. E’ poi importante riscoprire l’incontro personale nel dialogo, nel confronto con la parola di Dio, nell’accogliere i suggerimenti.. Resta decisiva la presenza della parola di Dio da ascoltare per una vera di conversione. - I frutti del perdono
Due sono i frutti: la gioia e soprattutto la carità (non solo l’elemosina.. ma anche prendersi cura dell’altro). Chi è perdonato non è colui che ha consegnato il suo vissuto al Signore, ma ha consegnato la sua vita.
La sua lettera si conclude con l’invito a celebrare la Pasqua, rinnovati.. e cioè capaci di testimoniare il mistero della risurrezione di Gesù.